Loading...

Giorgio Griffa

   

Giorgio Griffa è nato a Torino nel 1936.

Nel 1958 consegue la laurea in giurisprudenza e inizia l’attività di avvocato che non abbandonerà mai.

Per dieci anni studia pittura finché nel 1968 decide di rinunciare ad ogni elemento rappresentativo.

In quegli anni respira l’atmosfera torinese dell’Arte Povera ma, mentre i poveristi abbandonano i pennelli, Griffa crede fortemente nella pittura e la re-interpreta con i tratti più basilari (punti, linee, segni, ecc.) da sempre presenti nella mano dell’Uomo e per questo irrinunciabili.

Nel 1969 elimina il telaio che limita il campo, ed è affascinato dal non-finito.

In ogni suo lavoro non riempie mai la tela e ciò mentre da un lato lascia spazio all’immaginazione, dall’altro rende ogni opera la continuazione ideale della precedente. Le sue opere astratte sono quindi riconoscibili per le tele grezze, non dimensionate e non tese che lavora a terra, poi fissate al muro con una serie di chiodi lungo il bordo superiore.

Successivamente, le sue composizioni elementari combinano liberamente e senza alcuna gerarchia, linee dipinte, segni, lettere e numeri, che non hanno altra funzione che quella di esistere a pieno titolo. “Io non rappresento niente, dipingo”, è il suo credo adottato, riaffermando la concretezza della pittura.

Tra le varie manifestazioni in cui espone ricordiamo la Biennale di San Paolo nel 1977, la sala personale alla Biennale di Venezia nel 1980. Inoltre ha esposto in diverse mostre al Castello di Rivoli (1993), GAM di Bologna (1998), GAM di Torino (2002), PAC di Milano (2007), Moderna Museet Stockholm (2008), MACRO di Roma (2010), Casey Kaplan gallery di New York (2012). Dal 2007 è tra i novanta accademici nazionali dell'Accademia di San Luca di Roma. La critica d'arte americana Roberta Smith ha scritto di lui su The New York Times: «La sua arte merita un posto nella storia mondiale dell'astrattismo»  

Nel 2017 è stato nuovamente invitato alla LVII Biennale di Venezia.